Internet delle cose, alcuni pensieri liberi: Penso che bisognerà imparare a convergere le spinte del mercato con le reali esigenze delle persone, in questa fase gioca un ruolo importante la grande fascia di “installatori” che in primo luogo devono sperimentare e verificare le funzionalità delle apparecchiature che la rivoluzione Internet of Things ci offrirà. Nella maggior parte delle situazioni il plug end play è un miraggio, le nuove generazioni inoltre hanno (penso io) una seria difficoltà ad approcciarsi ai default tecnologici. Ci sarà bisogno di persone che sappiano Collegare fisicamente apparecchiature tra di loro ma anche collegare e modificare il modo di utilizzare le apparecchiature stesse.
Bisognerà fare una grande lavoro di approfondimento, la potenzialità dell’ I o F è nel riuscire a semplificare e automatizzare dei processi quindi obbligatoriamente si dovranno conoscere i processi in questione. Non dimentichiamo inoltre che l’accesso alla rete non è automatico e che ogni soluzione dovrebbe poter disporre di una alternativa di backup o diciamo pure “analogica”. Ancora potrebbero entrare in gioco quelle competenze dei Veri nativi digitali, ossia quelle persone della mia generazione che hanno vissuto l’evoluzione di Internet , non parlo naturalmente di nostalgia del us robotics ma di un approccio costruttivo all’evolversi di qualsiasi problematica.
Di Alessandro Valle|2020-03-18T10:03:30+01:00Luglio 9th, 2015|News|Commenti disabilitati su internet delle cose