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Le CER sono un’opportunità per i piccoli comuni

Comunità Energetiche: La Grande Opportunità per il 2025
Con l’avvicinarsi del 2025, si prevede una riduzione della detrazione fiscale per l’installazione di impianti fotovoltaici, che potrebbe passare dal 50% al 36%. Tuttavia, per i piccoli Comuni sotto i 5.000 abitanti, aderire alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresenta una grande occasione.

Grazie agli incentivi previsti dal PNRR, che coprono fino al 40% dei costi per la realizzazione di impianti fotovoltaici all’interno delle CER, si prospetta il momento ideale per approfittare di questa opportunità. Inoltre, i partecipanti a una CER potranno beneficiare di tariffe incentivanti per l’energia condivisa in rete, garantendo un risparmio energetico continuo e un impatto positivo sull’ambiente.

Se stai pensando di investire in energia rinnovabile, il 2025 offre una convenienza unica per chi vive nei piccoli Comuni. La costituzione di una Comunità Energetica è una scelta strategica per ottenere il massimo vantaggio economico e contribuire a un futuro energetico più sostenibile.

Comunità Energetiche Rinnovabili: il Futuro dell’Energia nei Piccoli Comuni per le aziende e per i privati cittadini.

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono una delle più grandi novità nel panorama delle energie rinnovabili. Fondate sul concetto di condivisione dell’energia, queste comunità permettono di produrre e condividere energia pulita, offrendo vantaggi ambientali e sociali.

Un’Opportunità per i Piccoli Comuni Se vivi in un comune con meno di 5.000 abitanti, l’adesione a una Comunità Energetica Rinnovabile rappresenta un’occasione unica. Grazie agli incentivi governativi, puoi ottenere un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi di realizzazione di impianti fotovoltaici. Questi incentivi fanno parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede lo sviluppo di 2 GW di energia pulita entro il 2026.

L’obiettivo? Rendere l’energia sostenibile accessibile a tutti, anche alle famiglie in difficoltà economica, e aumentare drasticamente l’impronta ecologica dei piccoli Comuni. È un passo importante per combattere la povertà energetica e promuovere un consumo energetico più consapevole e rispettoso dell’ambiente.

I Vantaggi delle Comunità Energetiche
Le CER non offrono solo vantaggi ambientali, ma anche sociali ed economici. Tra i principali benefici troviamo:

  • Risparmio energetico: Ridurre i costi della bolletta grazie all’autoconsumo.
  • Sostenibilità: Produrre energia pulita abbattendo le emissioni di CO2.
  • Condivisione: L’energia non è più un bene esclusivo, ma condivisibile tra i membri della comunità, rendendola accessibile anche a chi non può permettersi un impianto fotovoltaico.
  • Incentivi: Oltre al contributo a fondo perduto, è possibile beneficiare di una tariffa incentivante per l’energia in eccesso condivisa in rete.

Gli Impianti Fotovoltaici: il Cuore delle Comunità Energetiche
Il fotovoltaico è al centro di queste iniziative, e noi di Valle Impianti siamo pronti a guidarti nella realizzazione del tuo impianto. Con l’installazione di un impianto fotovoltaico, potrai non solo risparmiare sui costi dell’energia, ma anche contribuire alla sostenibilità del tuo Comune, condividendo l’energia prodotta con altre famiglie, aziende o enti locali.

Come Funzionano gli Incentivi?
Per le Comunità Energetiche nei piccoli Comuni, il PNRR prevede un incentivo fino al 40% dei costi ammissibili. Inoltre, gli impianti che entrano in esercizio entro 18 mesi dalla concessione del contributo possono beneficiare di una tariffa incentivante per l’energia immessa in rete.

Ecco alcuni dettagli sugli incentivi disponibili:

  • Comuni sotto i 5.000 abitanti.
  • Contributo a fondo perduto fino al 40% per chi costituisce una Comunità Energetica.
  • Investimenti incentivati in base alla potenza dell’impianto:
    • 1.500 €/kW per impianti fino a 20 kW
    • 1.200 €/kW per impianti da 20 kW a 200 kW
    • 1.100 €/kW per impianti da 200 kW a 600 kW
    • 1.050 €/kW per impianti fino a 1.000 kW.
Di |2024-10-06T11:23:18+02:00Ottobre 6th, 2024|News|Commenti disabilitati su Le CER sono un’opportunità per i piccoli comuni

Sono orgoglioso di essere diventato Maestro Artigiano

Chi è il Maestro Artigiano?

“Diventa portatore di un patrimonio di
conoscenze ed esperienze da salvaguardare
e trasmettere alle future generazioni”

Il maestro artigiano è colui che, disponendo di un’adeguata esperienza professionale, possiede le conoscenze e le abilità imprenditoriali, pedagogico-formative, teoriche e pratiche necessarie a svolgere compiti di responsabilità in un’impresa, oppure a gestirla autonomamente, e un’elevata attitudine alla trasmissione delle competenze.

Di |2024-09-16T11:43:46+02:00Settembre 16th, 2024|News|Commenti disabilitati su Sono orgoglioso di essere diventato Maestro Artigiano

Mi son responsabile de quelo che te capissi e non de quelo che digo!

Io sono responsabile di quello che capisci non di quello che dico!

cooperare in azienda

Si è concluso venerdì il progetto formativo che ha visto protagonisti i collaboratori di Valle Impianti, guidati da Elena Bertoni, formatrice e facilitatrice, sul tema della comunicazione e della collaborazione in azienda. Quattro incontri per un totale di 16 ore su comunicazione e relazioni in azienda, comunicazione a colori, gestione delle proprie emozioni e benessere e collaborazione nel team.

Ottima esperienza che ha aiutato il percorso di crescita personale e professionale dei partecipanti e aumentato il clima di benessere e collaborazione in azienda, con  l’ottica di migliorare anche la relazione tra il mio team ed i mie clienti fornitori.

Il corso è stato cofinanziato con un progetto del Cesar che Nicoli Sabrina ha egregiamente organizzato.

Un grazie per la collaborazione a Corrado,Enrico, Lucio e Monica.

Alessandro Valle

Di |2024-05-06T18:24:56+02:00Maggio 6th, 2024|News|Commenti disabilitati su Mi son responsabile de quelo che te capissi e non de quelo che digo!

Su radio 24 Matteo Caccia legge di quella volta che ho assunto mio padre.

Non so se lui abbia visto qualche possibilità in me o se, per il rammarico di non avere avuto il coraggio di mettersi in proprio, fatto stà che, spinto da lui , mi sono ritrovato con una partita iva a 18 anni.

Di |2024-03-04T16:43:05+01:00Marzo 4th, 2024|News|Commenti disabilitati su Su radio 24 Matteo Caccia legge di quella volta che ho assunto mio padre.

“Quella volta che ho assunto mio padre Ismaele”

Ha frequentato la Scuola di Avviamento a Breganze e mi raccontava di come doveva farsela in bicicletta ogni giorno dal paese, cosa del resto abbastanza normale per quel tempi, “farsela in bicicletta” non certo andare a scuola sino a 15 anni.
Finita la scuola è entrato in quella grande fabbrica che, come altre, attraevano e sradicavano dai campi tante persone. La Laverda Macchine Agricole, un lavoro stabile, all’asciutto, uno stipendio sicuro, i turni erano di 10 ore , ma lavorare a turno gli permetteva di fare “altri lavori.”
Erano gli anni 60, le case di un paese avevano bisogno di tutto, arrivavano le prime lavatrici c’era l’esigenza di modificare gli impianti elettrici ed idraulici. Lui con la sua manualità e tenacia faceva anche il secondo lavoro. Ricordo di averlo aiutato in alcuni casi, mi portava con lui, non ci capivo nulla.
Non so se lui abbia visto qualche possibilità in me o se, per  il rammarico di non avere avuto il  coraggio di mettersi in proprio,  fatto stà che,  spinto da lui , mi sono ritrovato con una partita iva a 18 anni.
Lui intanto continua a lavorare nella “Grande Fabbrica” ma anche quella alla fine va in crisi ed è risucchiata da una più grande, la Fiat Agri.
Le cose  cambiano,  è il periodo delle Economie di Scala, dei tagli ed il personale più esperto costa troppo. Per i meno giovani risulta più difficile restare al passo con le innovazioni, poi la Fiat, probabilmente per incentivare i licenziamenti del personale in esubero, decide di mandare alcuni dipendenti a lavorare tutta la settimana in uno stabilimento Emiliano.
Questo per lui è troppo , “non ce la posso fare: tutti i lunedì via per rientrare il fine settimana.”
La cosa è nata quindi in modo naturale, quasi automatico: “Ti assumo io.” E’ stata la chiusura di un cerchio.
Faccio un lavoro che mi piace e che mi dà soddisfazioni. Questo potrebbe essere il momento di tirare alcune somme, di raccontare di come la mia ditta si sia evoluta nel tempo ma se ripenso a tutti questi anni, la cosa che in automatico mi torna alla mente, guardandomi  indietro,  è ” quella volta che ho assunto mio padre“. Lui è andato in pensione alle mie dipendenze, entrambi ne eravamo contenti.

Faccio questo lavoro da 40 anni. Molto lo devo a mio padre Ismaele.

Di |2023-05-17T20:07:42+02:00Maggio 2nd, 2023|News|Commenti disabilitati su “Quella volta che ho assunto mio padre Ismaele”
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